Trends in inequality of opportunity in health over the life cycle: The role of early-life conditions

Kovacic M., Orso C.E., 2022 – Journal of Economic Behavior & Organization

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha recentemente evidenziato l’importanza della riduzione delle disuguaglianze in ambito sanitario a livello globale. Nel contesto europeo, l’OMS ha promosso il programma “Health 2020” con il preciso scopo di supportare azioni specifiche, poste in essere dai governi, volte a migliorare la salute e il benessere delle popolazioni, ridurre le disuguaglianze di salute, e rafforzare l’efficienza e l’equità in termini di accesso dei sistemi sanitari.

Le disuguaglianze di salute possono derivare da cause diverse, non necessariamente negative, come suggerito da alcuni studiosi. In particolare, John E. Roemer introduce il concetto di uguaglianza delle opportunità, e distingue fra cause “legittime” e cause “illegittime” di disuguaglianza. Mentre le cause “legittime” sono riconducibili a specifici comportamenti dell’individuo, quelle “illegittime” sono imputabili a circostanze che esulano dalle scelte individuali, come l’etnia di appartenenza, il genere, le caratteristiche del quartiere in cui si cresce, i traumi subiti nell’infanzia/adolescenza. Il peso che queste ultime circostanze (le “esperienze infantili avverse”) hanno nel determinare la disuguaglianza delle opportunità in salute è stato poco esplorato, nonostante rappresentino un fattore importante della crescita e della salute futura degli individui.

In un recente lavoro intitolato “Trends in inequality of opportunity in health over the life cycle: The role of early-life conditions”, pubblicato sul Journal of Economic Behavior & Organization, Matija Kovacic e Cristina E. Orso analizzano, dapprima, l’evoluzione della disuguaglianza delle opportunità nella prevalenza di disturbi cronici nel corso della vita, utilizzando un campione esteso di individui nati in coorti diverse (dal 1940 al 1963) in 13 paesi europei, estratto dal database dell’indagine SHARE (Survey of Health, Ageing, and Retirement in Europe). Fra le malattie croniche considerate rientrano i disturbi cardiaci e respiratori, il cancro, il diabete, i morbi di Parkinson e Alzheimer, le malattie renali, la pressione alta e l’ipercolesterolemia, l’artrite, l’osteoporosi, e i disturbi psichiatrici. Il secondo obiettivo è quello di esplorare quale sia il contributo che un insieme di circostanze legate all’infanzia (di carattere socio-economico, ma soprattutto legate a traumi infantili come abuso fisico ed emotivo da parte dei genitori, violenza fisica da parte di terzi, trascuratezza economica ed emotiva, e qualità della relazione con i genitori) ha avuto nel determinare tali disuguaglianze nel corso della vita.

La Figura 1 mostra l’evoluzione della disuguaglianza delle opportunità nella prevalenza delle malattie croniche precedentemente elencate nei 13 paesi europei considerati. Le coorti considerate sono, nello specifico: 1940-45; 1946-51; 1952-57; 1958-63. Come si evince dai grafici, la disuguaglianza delle opportunità in salute non è stabile nel corso della vita degli individui, ma tende a essere più bassa in giovane età, per poi crescere monotonicamente man mano che si invecchia. Questa tendenza è presente in tutti i paesi considerati, seppure con intensità diverse, ed è in linea con l’ipotesi del “vantaggio cumulativo”, secondo cui gli eventi avversi e gli svantaggi di salute tendono ad accumularsi quando un individuo invecchia. Inoltre, la disuguaglianza delle opportunità risulta più pronunciata per gli individui appartenenti alle coorti più giovani, rispetto ai gruppi più anziani.

Figura 1: Disuguaglianza delle opportunità (IOp) relativa alla prevalenza di malattie croniche nel corso della vita, per paese e coorte. Elaborazione degli autori su dati SHARE, waves 4-7.

La figura 2 riporta il contributo delle “esperienze infantili avverse” (ACE) e delle circostanze socio-economiche (in particolare, le condizioni economiche della famiglia di origine) nella formazione della disuguaglianza delle opportunità in salute in diversi momenti della vita degli individui (da 25 a 65 anni). L’aspetto più interessante che emerge dalla figura è il peso rilevante che hanno le esperienze infantili avverse nel determinare tali disuguaglianze nel corso della vita, con un impatto paragonabile a quello delle circostanze socio-economiche.

Figura 2: Contributo relativo (%) delle “esperienze infantili avverse” e delle circostanze socio-economiche sulla disuguaglianza di opportunità nel corso della vita.

Da questi risultati emerge chiaramente che i traumi vissuti nell’infanzia/adolescenza hanno un ruolo centrale e duraturo nella formazione delle disuguaglianze di salute, anche in tarda età, con costi significativi a livello sociale. In termini di implicazioni di policy, sarebbe pertanto auspicabile introdurre programmi specifici per gli individui maggiormente svantaggiati, quali, ad esempio, supporto economico e psicologico alle famiglie coinvolte, al fine di ridurre il divario di opportunità “iniziali”. La recente pandemia da Covid-19 ha poi creato nuove situazioni di svantaggio, non solo economico ma anche psicologico, ed esacerbato quelle già esistenti, rendendo necessari interventi tempestivi e puntuali al fine di ridurre tali disparità sin dagli esordi.

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