A comprehensive approach to intergovernmental grants’ tactical allocation. Theory and estimation guidelines

Fiorillo, F., Merkaj, E., 2021 –  International Tax and Public Finance

Benché sia comunemente accettato che i trasferimenti intergovernativi, dallo Stato Centrale agli Enti locali, siano utilizzati anche a fini elettorali, non c’è accordo su quale direzione caratterizzi questo uso. In un paese come l’Italia, i trasferimenti favoriranno le Regioni con più sostenitori del governo centrale oppure saranno utilizzati per convincere gli indecisi di ogni Regione e, quindi, si indirizzeranno maggiormente verso Regioni contendibili? L’uso “tattico” dei trasferimenti a fini elettorali quale direzione prenderà?

In un recente articolo dal titolo “A comprehensive approach to intergovernmental grants’ tactical allocation. Theory and estimation guidelines”, pubblicato sulla rivista International Tax and Public Finance, Fabio Fiorillo e Elvina Merkaj approfondiscono il tema dell’allocazione delle risorse dai governi centrali a quelli locali concentrandosi, in particolare, sui trasferimenti intergovernativi e l’uso tattico degli stessi a fini elettorali. Gli autori propongono un modello che integra i tre principali filoni della letteratura sull’allocazione delle risorse. Un primo filone teorico, noto come “core supports model”, sostiene che i governi centrali avversi al rischio allocano risorse alle giurisdizioni con un numero significativo di sostenitori. Questa allocazione strategica è guidata dal rischio maggiore di perdere voti nelle aree con pochi sostenitori dell’incumbent. Un secondo filone della letteratura enfatizza il ruolo degli elettori con preferenze incerte (“swing” voters). Secondo questo modello, infatti, le risorse sono dirette verso giurisdizioni con un numero maggiore di elettori swing, poiché questi ultimi sono più inclini a essere influenzati dall’allocazione di trasferimenti. Il terzo approccio teorico suggerisce che i governi centrali allocano strategicamente risorse per sostenere la rielezione di governi locali allineati, mirando a conquistare gli elettori swing.

Per proporre un unico modello che tenga conto dei vari filoni della letteratura, gli autori utilizzano tre parametri. Il parametro α rappresenta il peso associato alla rielezione dell’incumbent a livello centrale rispetto alla rielezione dell’incumbent locale, con valori più alti che indicano una maggiore attenzione all’elezione del governo centrale. Il parametro β riflette l’influenza della regola elettorale nazionale, distinguendo tra sistemi proporzionali (β = 0) e uninominali (β = 1). Il parametro μ indica l’appropriabilità politica locale, cioè fino a che punto gli incumbent locali possono prendersi il merito per le spese fatte a favore delle giurisdizioni che amministrano.

Si possono distinguere due casi.  Nel primo caso, il governo centrale dà priorità alla propria rielezione (α ≈ 1). Se vige una regola elettorale proporzionale (β = 0), le risorse tendono a favorire le giurisdizioni chiave con una quota elevata di sostenitori dell’incumbent centrale. Al contrario, in presenza di una regola uninominale (β = 1), le risorse sono dirette verso giurisdizioni swing, ovvero quelle in cui l’incumbent e l’opposizione hanno un numero simile di sostenitori.

Nel secondo caso, in cui il governo centrale dà priorità ai risultati delle elezioni locali (α ≈ 0), l’allocazione delle risorse dipende dal livello di appropriabilità politica locale. Quando l’appropriabilità politica locale è alta, le risorse tendono a favorire governi locali allineati, specialmente nelle giurisdizioni swing. Invece, quando l’appropriabilità politica locale è bassa, le risorse sono allocate strategicamente a giurisdizioni swing indipendentemente dall’allineamento pre-elettorale delle stesse.

Nella realtà, si possono verificare molteplici scenari misti che corrispondono a differenti combinazioni dei tre parametri chiave, come anche evidenziato da studi affini che si sono concentrati su diversi paesi. Ad esempio, in Italia, la responsabilità per le politiche locali attribuita al governo locale (alto μ e basso α) guida la distribuzione tattica dei fondi a giurisdizioni swing e allineate, in modo da favorire gli incumbent regionali allineati al governo nazionale nelle regioni in cui la competizione elettorale è più forte. Modelli simili emergono in Spagna e in Brasile. Regole non puramente proporzionali, unite ad un’appropriabilità politica locale parziale, spiegano l’attenzione dell’incumbent centrale per le giurisdizioni swing in Ghana, Senegal e Portogallo. In Germania, dove vige una forte regola proporzionale, si osserva un’allocazione tattica dei trasferimenti con bassa appropriabilità politica locale favorevole alle giurisdizioni caratterizzate da un elevato numero di sostenitori.

Gli studi sui trasferimenti intergovernativi possono essere reinterpretati utilizzando i risultati di questa ricerca come linee guida. Tali risultati suggeriscono che i diversi paesi e i tipi di trasferimento possono essere ricondotti a parametri strutturali specifici, che determinano le condizioni sulla base delle quali vengono definite le strategie di allocazione tattica. Infine, queste linee guida potrebbero essere utili anche per progettare una corretta strategia empirica nell’analisi di tale fenomeno.

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